Rendimi
l’essenza
primaria
vissuta
mentre
il gioco profanava il linguaggio dell’amor vissuto,
trincee
innalzate
per far si
che
pelle
diversa
non
sfiorasse lacrime senza sale,
uncini
devoti
a mani
ben curate,
son
pronti a trafiggere la poca luce che la luna riesce a dare.
Ormai
certo
della
provenienza
dell’acro
odor,
nascondo
il volto in una sottana
abbandonata
ai bordi di un ottonato letto.
Complice
dell’ignobile
pensiero
mi
lascio trascinare tra tenebrose nuvole,
pronte
a lavar via le grasse impronte
da
cui germogli
di fantasia,
con
i loro colori fanno ancor vibrar l’anziano cuore.
Un
corpo
statuario,
Tu
e tutto cio’ che circonda l’umile stanza
in cui sei apprezzata,
mordere
il
calore
di labbra
sincere, mentre
oltre
i
dipinti,
nei
prati,
i
fiori
cantano
la luce
del giorno.
Ammettere
di
bere
profumo
di rosa
quando
la seta accarezza ombre impazzite.
Le
melodiose
voci
che giungono
di
sicuro appartengono a sconosciute Anime
esse
protettrici
di principesche
cupole,
in cui oli ed essenze di peccati vengono
rinchiusi,
tormentano
il
vento,
ed
esso fa sbattere forte le gelosie sullo scrostato muro,
le
vibrazioni
regalano
agli
assiepati
merli,
motivo
di giocoso canto
donato
senza
ipocrisia
al succo
che
cade
da
frutti
maturi.
Rivesto
l’ansia,
il cocente sole ha scaldato l’acqua che lava
la paura
di
incontrar fuori dal sogno
il
verde
dei
tuoi
occhi.,
m’incammino
tra
canne
di bambu’,
scuotendole
emettono i sentimenti celati nel fondo paludoso,
essi
hanno
fatto
parte di timide
creature
propense
a materializzarsi in statue di cera
pur
di sciogliersi
nell’amor
lasciato
alle spalle.
E
si
cresce,
e
crescendo vorrei saper gestire il momento
in cui si sentono le fitte al petto,
vorrei
saper
scolpire su corteccia di ciliegio
il
simbolo
dell’Oblio
in cui rinchiudermi
quando
ti
vedo.
Comincio
a detestare
la rugiada
che
fa brillare
e
rende fresco in ogni nuovo giorno
il
desiderio
di parlarti,
forse
solo di sorriderti,
ma
il
cupo
e sentito
presentimento
di perderti
prima di averti,
troneggia
accanto
all’atmosfera,
insieme
si
lasciano
cadere
avanti
al passo
tuo,
se
mai
un giorno
riusciro’
a raggiungerti,
vorra’
dire che avro’
imparato
a nuotare
tra
l’odio
e l’amore
sicuri
estranei
al
mio
essere.
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