mercoledì 28 novembre 2018

PAG.108




Rendimi l’essenza primaria vissuta
mentre il gioco profanava il linguaggio dell’amor vissuto,
trincee innalzate per far si che pelle diversa
non sfiorasse lacrime senza sale,
uncini devoti a mani ben curate,
son pronti a trafiggere la poca luce che la luna riesce a dare.
Ormai certo della provenienza dell’acro odor,
nascondo il volto in una sottana
abbandonata ai bordi di un ottonato letto.
Complice dell’ignobile pensiero
mi lascio trascinare tra tenebrose nuvole,
pronte a lavar via le grasse impronte
da cui germogli di fantasia,
con i loro colori fanno ancor vibrar l’anziano cuore.
Un corpo statuario,
Tu e tutto  cio’ che circonda l’umile stanza in cui sei apprezzata,
mordere il calore di labbra sincere, mentre oltre i dipinti,
nei prati, i fiori cantano la luce del giorno.
Ammettere di bere profumo di rosa
quando la seta accarezza ombre impazzite.
Le melodiose voci che giungono
di sicuro appartengono a sconosciute Anime
esse protettrici di principesche cupole,
 in cui oli ed essenze di peccati vengono rinchiusi,
tormentano il vento,
ed esso fa sbattere forte le gelosie sullo scrostato muro,
le vibrazioni regalano agli assiepati merli,
motivo di giocoso canto
donato senza ipocrisia al  succo
che cade da frutti maturi.
Rivesto l’ansia,
 il cocente sole ha scaldato l’acqua che lava la paura
di incontrar fuori dal sogno
il verde dei tuoi occhi.,
m’incammino tra canne di bambu’,
scuotendole emettono i sentimenti celati nel fondo paludoso,
essi hanno fatto parte di timide creature
propense a  materializzarsi in statue di cera
pur di sciogliersi nell’amor lasciato alle spalle.
E si cresce,
e crescendo vorrei saper gestire il momento
 in cui si sentono le fitte al petto,
vorrei saper scolpire su corteccia di ciliegio
il simbolo dell’Oblio in cui rinchiudermi quando ti vedo.
Comincio a detestare la rugiada che fa brillare
e rende fresco in ogni nuovo giorno
il desiderio di parlarti, forse solo di sorriderti,
ma il cupo e sentito presentimento di perderti prima di averti,
troneggia accanto all’atmosfera,
insieme si lasciano cadere avanti al passo tuo,
se mai un giorno riusciro’ a raggiungerti,
vorra’ dire che avroimparato a nuotare tra l’odio e l’amore
sicuri estranei
al mio essere.


Nessun commento:

Posta un commento