mercoledì 28 novembre 2018

PAG.76




Il restante lo raccolgo io,
mentre con passo veloce raggiungi i colori che ti vestiranno
cerco di racchiudere il tutto nello scrigno
regalatomi nelle intemperie dall’amore del ventre che ti ha creato;
non hai sospirato nel far cadere le gioie incenerite,
non sapevi che davanti agli occhi tuoi
vi era il taglio degli occhi di tuo padre.
Pensare che tra le brecce di questa cava
la fatica più insopportabile
era leggere le poche odi scritte con la frusta e la sete.
Va !! fuggi anima inquieta,
almeno tu canta ai verdi prati la poca gioia
 ancor vivente in un corpo ormai appartenente
 all’ingiusto sarcasmo di un misero biancore.
La meridiana sotto il pergolato non indica che il saputo,
 ma è bello vedere
che l’indice maestante indirizza il nord con senso di piacere,
il cuor mio lì nel freddo,
lasciò la farsa ed il carro sul quale vi era l’immenso,
ovvero la famiglia,
momenti in cui si pensava di possedere invece di due ruote
almeno una chiesa in cui pregare,
ma anch’essa era lontana,
 il solo sollievo era lo stringere nel coro della parola
l’amore vivente in noi donato dal mistero.
Il verde era di ghiaccio,
il rosso del cielo sporco dal nero delle miniere,
il blu dell’amore invaso dal sonno e del nulla da dirsi.
Eppur leggo tra la polvere da cui sono circondato,
la malinconia vivente in te
essa e`qui presente come una primula nella sua primavera,
e nella sua freschezza mi dice:
non ti allontanar dal profumo emanato da quei fiori strani
nascenti tra i raggi delle tue ruote,
si sa sono pigri, poveri di petali e scarni di significato,
ma hanno lo stesso ardor di vivere che Dio diede a te
quando decise di farti Essere di ribellione a questa bestialità.
Mi avvio lentamente verso lo scuro,
presentatosi innanzi a me con fare di nullità
la gestione dell’incontro avviene con molta timidezza
quasi a ricordar la fanciullezza,
le mani son nettate dalla cera colata per illuminare il prossimo giorno
riflesso negli occhi di una generica illusione:…
il tornar da voi per sempre.


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