mercoledì 28 novembre 2018

PAG.22



La scatola in cui buttasti
un po’ degli avanzi già regalati da bocche affamate,
è grigia come l’essenza del cuore celato in petto.
Pioggia di coriandoli tra pallidi cristalli di ghiaccio,
rallegra la terra arida che le labbra vanno a sfiorare, sì… solo a sfiorare,
perché il baciarla sarebbe un affronto.
Con carattere strafottente l’innesto di gemme multi specie
crea disordine nell’equilibrio,
a fatica inoltratosi in noi quando c’estraniamo
da coloro che vestono di foglie secche.
Sgargiante euforia azzittita da ombre apparse improvvisamente
davanti alla scia di pensieri omogenei al riso,
ritemprati tra i veli di cui ti copri,
dona luminosità a chi negli occhi ottiene solo immagini di sale.
Ho udito nel frastuono creato dalla pelle sporca,
il lamento di nubi incapaci di versare le loro lacrime,
grazie a noi camaleonti degli universi credenti conquistatori
di un non bene identificato strumento
capace di rendere il dolore docile come l’abbondanza da noi buttata
in grigie scatole

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