mercoledì 28 novembre 2018

PAG.93




Elemento principale... risultato del contrasto
immaginato dal desiderio di veder l’espressione dei tuoi occhi
nel misto candido color di un giardino d’inverno.
Medica è la luce che penetrando tra i capelli,
 si adagia al petto di un fantascientifico uomo.
La meridiana lascia poco tempo alla ricerca
e poco tempo è vero resta al litigio
espresso con parole nate dall’astuzia.
Il mio miglior sonno fu quello legittimato dal fiato di un germoglio.
Alata maestria nell’ingaggiar carezze preoccupanti e seduttrici,
fa parte di un progetto sottile e complice di una gelosia
che poco ha di tuo, o mio magnifico Amore.
Scopro innanzi al passo che sto azzardando,
un petalo sfuggito al suo corpo,
esso dà subito senso di abbandono
e forse di libertà ricercata,
ci si curva per raccoglierlo,
ma il vento leggendo le sensazioni dell’animo
lo trascina verso limpide acque,
testimoni di un trascorso celato anche a Dio.
Mentire forse è servito a poco,
il casto amico del cielo
rimanda sulle bionde chiome  proposte indecenti,
come ad esempio strappare i colori dal dipinto
che raffigura il nostro passato,
debellare dalla mente la nudità gettata spesse volte
tra rugiada di campo,
aggiungere note ad antichi canti
rilegati in poemi che insegnano la vita.
Maestro dell’unione,
trafiggi il secolo della separazione delle genti
con la formazione del pensiero e della carità,
influisci nell’animo religioso
 mostrando il rosso del proprio sangue
prosciugato in polveri sconosciute,
 applaudi il chiasso di una deflagrazione,
così da fa voltar le spalle
al seminatore di morte prima ch’egli incontri
l’ultima luce a sua disposizione.

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