mercoledì 28 novembre 2018

PAG.85




Ombre che emergono da muschio di scoglio
avvolgono riflessi di luna piena,
un dolce sospiro allerta il mio sguardo già attratto dalle smorfie
di un’improbabile materializzazione del desiderio,
il male pungente di un ricordo
 si evidenzia sull’avanzo di relitti ondeggianti
come l’ansia che mi prende
mentre raccolgo un po’ di madreperla avanzata .
Versi alati sovrastano il nudo angolo di un porto
accarezzato solo dalla malinconia del vento,
...un tempo portatore del tuo profumo.
In modo demenziale cerco l’approccio con un gatto
 indiscreto e testardo,
continua imperterrito a stringere tra i denti
l’unico avanzo del giorno…
la salivante bocca mia ancor per oggi si nutrirà di un’alga
adagiata alla riva della sera.
Mentre mi avvio,
incontro l’atteso sonno, incomincio a tremar,
vorrei che i sogni restassero legati al presente,
 come fanno le suole dei sandali
quando toccano questo suolo umido e madido di sporco.
Le luci soffuse di cui si veste d’eleganza il paesaggio,
man mano vanno a dar riposo agli occhi,
di chi aspetta il ritorno di colui che dal largo guarda il faro,
come fosse l’anima della propria sposa.
La iuta di un sacco,
 mi ripara dalla brezza di un mare danzante alle note
provenienti da pescherecci pronti all’attracco,
mentre la luna dà rossore a vele,
pronte a trascinarsi verso l’orizzonte ,
l’ennesimo mio messaggio per chi lasciai mentre soffrivo.
Quell’azzurro amore paragonabile a vortici impetuosi viventi in cielo;
essi sprofondano tra le  onde come fossero l’inutilità dell’universo,
ne seguo l’esempio con la speranza di dissetarmi di quella forza
che lacrima rugiada,
nata dall’unico fiore vivente su nel promontorio
che porta il tuo nome.

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