Ombre
che
emergono da muschio di scoglio
avvolgono
riflessi di luna piena,
un
dolce sospiro allerta il mio sguardo già attratto dalle smorfie
di
un’improbabile materializzazione del desiderio,
il
male pungente di un ricordo
si evidenzia sull’avanzo di relitti
ondeggianti
come
l’ansia che mi prende
mentre
raccolgo un po’ di madreperla avanzata .
Versi
alati sovrastano il nudo angolo di un porto
accarezzato
solo dalla malinconia del vento,
...un
tempo portatore del tuo profumo.
In
modo demenziale cerco l’approccio con un gatto
indiscreto e testardo,
continua
imperterrito a stringere tra i denti
l’unico
avanzo
del giorno…
la
salivante bocca mia ancor per oggi si nutrirà di un’alga
adagiata
alla riva della sera.
Mentre
mi avvio,
incontro
l’atteso sonno, incomincio a tremar,
vorrei
che i sogni restassero legati al presente,
come fanno le suole dei sandali
quando
toccano questo suolo umido e madido di sporco.
Le
luci soffuse di cui si veste d’eleganza il paesaggio,
man
mano vanno a dar riposo agli occhi,
di
chi aspetta il ritorno di colui che dal largo guarda il faro,
come
fosse l’anima della propria sposa.
La
iuta di un sacco,
mi ripara dalla brezza di un mare danzante
alle note
provenienti
da pescherecci pronti all’attracco,
mentre
la luna dà rossore a vele,
pronte
a trascinarsi verso l’orizzonte ,
l’ennesimo
mio messaggio per chi lasciai mentre soffrivo.
Quell’azzurro
amore paragonabile a vortici impetuosi viventi in cielo;
essi
sprofondano tra le onde come fossero
l’inutilità dell’universo,
ne
seguo l’esempio con la speranza di dissetarmi di quella forza
che
lacrima rugiada,
nata
dall’unico fiore vivente su nel promontorio
che
porta il tuo nome.
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